Impronta dentale: il calco del sorriso

impronta dentale
L’impronta dentale è un calco che riproduce le due arcate. È necessaria per la realizzazione di un impianto o una protesi

 

 

Preventivamente è necessario assicurarsi che le gengive siano in ottimo stato altrimenti l’impronta potrebbe essere compromessa.

Come si prende l'impronta dentale?

Per una buona riuscita dell’impronta bisogna che questa sia eseguita con precisione e calma.
La procedura non è lunga, varia da 1 a 8 minuti, in base al materiale ed agli strumenti utilizzati. Esistono due modalità per poter prendere l’impronta: classica e digitale.

  • Impronta classica: si inizia scegliendo il porta impronta ideale per l’arcata del paziente (può essere metallico o in plastica). Si stabilisce il materiale da utilizzare, di solito è l’alginato (un materiale rosa che si indurisce velocemente). Si introduce tutto nella bocca del paziente e si aspetta un paio di minuti. Trascorso il tempo necessario, il dentista rimuove il supporto e si avrà il calco della dentatura.
  • Impronta digitale: è un metodo innovativo che consente di realizzare una immagine 3D della bocca grazie ad uno scanner intraorale. Lo strumento riesce a costruire un fedele modello digitale delle arcate riducendo i tempi ed ovviando ai fastidi legati alla pasta utilizzata per la rilevazione dell’impronta classica.
 Quali sono i disagi dell'impronta?

Rilevare l’impronta è totalmente indolore. Capita però che i pazienti siano particolarmente ansiosi in vista della pratica o che abbiano una reazione sgradevole nel momento in cui entrano in contatto con il materiale.
I più sensibili potrebbero:

  • Avere conati di vomito
  • Fastidio per il sapore della pasta modellante

Per arginare il disagio, il dentista deve cercare di creare un clima positivo e sereno, distrarre il paziente ed agire bene in modo che l’operazione non si debba ripetere.
 

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