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Dente trattato endodonticamente: come ricostruirlo?

Esiste infatti una strettissima correlazione tra la terapia endodontica (devitalizzazione) e il restauro che dobbiamo eseguire a livello della corona dentale.
Sappiamo ormai da anni quanto il successo a lungo termine della devitalizzazione dipenda anche dal tipo di sigillo che riuscirò ad ottenere a livello coronale: una buona devitalizzazione potrà fallire se la ricostruzione della parte coronale non verrà eseguita in modo altrettanto scrupoloso.
La mancata esecuzione in tempi brevi di un restauro efficace, esporrà il materiale utilizzato per la devitalizzazione (presente all’interno del dente) al contatto diretto con i batteri che normalmente popolano la nostra bocca (nella saliva sono presenti numerose specie batteriche). Di conseguenza c’è la possibilità che questi batteri passino dalla corona fino all’apice del dente, dove potranno fuoriuscire dallo stesso creando una zona di infezione (il cosiddetto granuloma).
Ciò che può quindi accadere è che un trattamento endodontico ben eseguito, possa fallire perché l’otturazione che gli fa seguito non viene eseguita in tempi brevi o nel modo corretto.
E’ quindi bene rimarcare ancora una volta quanto sia importante ricostruire il dente trattato con le dovute attenzioni e nel più breve tempo possibile.
Per i denti dei settori posteriori della bocca, ossia premolari e molari, abbiamo a disposizione diverse scelte terapeutiche, che verranno selezionate in base a quanto più dente sano avrò al termine della devitalizzazione e della rimozione della carie.
Cosa fare quando manca poco tessuto sano del dente?
In presenza di una consistente struttura sana residua (tanto dente integro), saranno indicati dei restauri diretti, ossia delle semplici otturazioni eseguite dal dentista in un solo appuntamento alla poltrona. Queste rappresenteranno il restauro definitivo con il quale il paziente potrà mangiare.
Purtroppo la scelta di questo tipo di restauro molto conservativo non è molto frequente: infatti la maggior parte delle volte i denti devono essere devitalizzati o perché affetti da carie molto estese (capaci di compromettere la vitalità e di intaccare buona parte della struttura dentale) o perché accidentalmente fratturati con conseguente esposizione della polpa e perdita di una grossa quantità di dente.
Cosa fare quando manca tanto tessuto sano del dente?
Nei casi in cui avremo grossa perdita di struttura sana o frattura anche parziale del dente, saranno invece indicati i restauri indiretti che potranno essere di tipo tradizionale (corone/capsule complete) o di tipo parziale (intarsi, che sono delle corone “ridotte”).
Prima di eseguire una corona o un intarsio, sarà necessario ricostruire la parte di dente che era andata perduta durante il trattamento endodontico, in modo da creare un sostegno per il restauro che vi si appoggerà sopra. Questo tipo di ricostruzione potrà essere eseguita semplicemente in composito o con l’aggiunta di un perno in fibra: la scelta spetta al clinico che sarà in grado di decidere dopo aver analizzato tutte le condizioni del dente e della bocca del paziente.
Se il dentista sceglierà di posizionare un perno in fibra, questo dispositivo verrà “incollato” all’interno della radice e verrà poi circondato e inglobato dal materiale che ricostruirà il dente nella sua parte interna ed esterna. Il perno infine serve per “irrobustire” il materiale che viene utilizzato all’interno del dente.
Cosa sono gli intarsi?
I restauri coronali parziali (gli intarsi) possono essere eseguiti in composito o in ceramica e hanno il grande vantaggio di essere caratterizzati da preparazioni dentali (ossia riduzioni del dente eseguite con la fresa) molto conservative e soprattutto di avere margini sopragengivali (ossia fuori dalla gengiva). Queste due caratteristiche permetteranno al dentista di poter gestire in modo ottimale sia le fasi di cementazione (da eseguire sotto diga di gomma) che la gestione domiciliare dell’igiene.
Cosa sono le corone/capsule?
Le corone complete, definite anche capsule, sono invece dei “restauri indiretti tradizionali” che potranno essere costruite in vari materiali e saranno caratterizzate da una preparazione dentale più estesa (fino al margine gengivale) e dal posizionamento preventivo di una corona in resina provvisoria per un tempo variabile cui farà seguito il confezionamento della corona definitiva.
Cosa fare se parliamo di un dente anteriore, estetico?
Parlando infine dei settori anteriori, ossia dei canini e degli incisivi, c’è da dire che a questo livello le forze che si sviluppano sono completamente diverse (i denti sono meno sollecitati) tanto che il più delle volte il restauro diretto rappresenterà la scelta definitiva.
In presenza di ampie perdite di struttura dentale potrà essere indicato un restauro di tipo indiretto in modo da conferire al dente anche la giusta estetica.
Concludiamo…
Quindi, riassumendo, una volta eseguita la devitalizzazione, sarà importante procedere il prima possibile con un restauro competente, che oltre ad essere estetico conferisca anche la giusta protezione meccanica e funzionale, prevenendo accidentali fratture e “proteggendo” il trattamento endodontico (devitalizzazione) da possibili infiltrazioni batteriche, che sono la prima causa di potenziale fallimento futuro.