Implantologia: rischi e controindicazioni

impianto dentale
Decidere di inserire gli impianti dentali significa sottoporsi ad un intervento chirurgico che, sebbene non presenti particolari problematiche, non è esente da rischi e controindicazioni.

 

Una bocca priva di infezioni, con un osso mascellare/mandibolare sano, con una buona densità e spessore sufficiente offrirà all’implantologo una situazione di partenza ottimale per un intervento di implantologia.

Purtroppo, secondo le statistiche, i casi ottimali rappresentano una percentuale inferiore al 20%. La maggior parte delle persone soffre di carie, malattie gengivali, atrofie ossee, oppure hanno persino vecchi impianti fratturati. Questo quadro può essere aggravato dalle condizioni generali di salute, ad esempio, terapie particolarmente complesse come le antitumorali potrebbero rendere l’intervento infattibile.

Controindicazioni

E’ compito del chirurgo e della sua équipe valutare la situazione clinica del paziente da trattare prima di eseguire l’intervento.

Le controindicazioni all’implantologia dentale possono essere:

  • patologie cardiache (infarti recenti, insufficienza cardiaca, problemi con le valvole)
  • patologie tumorali
  • patologie ossee (osteoporosi, malattie delle paratiroidi)
  • patologie di carattere immunologico
  • gravi disturbi psicologici o malattie mentali
  • trattamenti con bifosfonati per osteoporosi
  • diabete grave non controllato anche con l’uso di farmaci
  • disturbi della coagulazione
  • immunodeficienze
  • cirrosi epatica
  • disturbi della coagulazione
  • patologie delle mucose orali (lichen planus, pemfigo, eritema multiforme, stomatite erpetica)
  • uso di sostanze stupefacenti
Rischi

La maggior parte delle persone che si affida all’implantologo pensa che il rischio principale sia il rigetto dell’impianto dentale. In realtà non esiste alcun rischio legato al rigetto in quanto il titanio, materiale utilizzato per gli impianti, ha un’eccezionale biocompatibilità; l’organismo non lo considera un corpo estraneo e non lo rigetta.

I fattori di rischio più comuni in implantologia dentale sono:

Mancata osteointegrazione

Ciò avviene quando l’osso non si integra con l’impianto  generalmente dovuto alle seguenti cause:

  • infiammazioni di gengive, osso o denti vicini
  • fumo eccessivo
  • scarsa densità ossea
  • tecniche chirurgiche inadeguate

Atrofie ossee

Un osso sano semplifica il posizionamento di un impianto. Se, al contrario, l’osso ha scarsa densità allora aumenterà la complessità dell’intervento. In casi del genere l’implantologo sarà costretto ad affidarsi ad impianti piccoli, impianti inclinati o, in casi estremi, all’innesto osseo/rialzo del seno mascellare.

Inesperienza

Il fallimento implantare è molto spesso dovuto ad un’errata valutazione delle problematiche. Inserire gli impianti dentali implica il doversi sottoporre ad un intervento chirurgico, ma se affrontato da professionisti esperti non presenta particolari rischi.

La maggior parte dei fallimenti implantari sono dovuti quasi esclusivamente alla mancanza di esperienza, alla scelta sbagliata degli impianti, ad una valutazione errata del caso clinico.

L’implantologo oggi è supportato nel suo lavoro dalle più moderne tecnologie; tuttavia la sola tecnologia non basta a garantire il risultato: l’esperienza, la professionalità, la dedizione dell’implantologo rendono semplici e duraturi anche gli interventi di implantologia più complessi.

Avvertenze generali

Le donne in gravidanza devono essere temporaneamente escluse. Si escludono inoltre i  giovani sotto i 18-20 anni, che sono ancora in fase di crescita ossea, per cui è sconsigliabile intervenire con l’inserimento di impianti dentali. Non esistono limiti massimi di età per selezionare un paziente che decida di mettere degli impianti.

 

Stiamo cercando il dentista giusto per te

Solo qualche secondo, grazie...