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La prima visita

Intraprendere un percorso odontoiatrico su una persona con disabilità prevede una serie di attenzioni particolari, spesso frutto di esperienza sul campo e di una formazione specifica attraverso libri, corsi e congressi.
Non è assurdo affermare che è impossibile curare le bocche dei pazienti con disabilità senza prima prendersi cura delle persone stesse e, aggiungerei, del mondo che le circonda.
Per tale motivo, si dovranno, innanzitutto, ottenere dai caregiver tutte le informazioni relative al paziente.
Ecco perché diventa fondamentale utilizzare il momento della prima visita, a cui sarebbe opportuno dedicare un tempo adeguato, per inquadrare il paziente da un punto di vista anamnestico (vista la molteplicità di problematiche sistemiche e specifiche del cavo orale) e per comprendere il più possibile il livello di collaborazione offerto.
Ogni elemento utile a curare le problematiche del cavo orale in ambito ambulatoriale, di cui si verrà a conoscenza nelle varie sedute, va annotato in cartella (giochi preferiti, musiche, interessi, nome di parenti e amici...).
Questo momento è anche fondamentale per mettere al corrente di quanto ci proponiamo di fare tutti coloro che hanno una responsabilità sulle scelte terapeutiche e, allo stesso tempo, per capire se possiamo contare sulla loro preziosa collaborazione.
In realtà, in odontoiatria speciale, l'approccio non è mai uniforme: mai come in questi casi è necessario individualizzare il percorso di cura.
In ogni caso, il medico quando decide una strategia terapeutica deve valutare con attenzione il rapporto rischio/beneficio di ciò che sta per fare.