Tutto quello che devi sapere sulla salute orale.
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Ansiolisi, sedazione, Ipnosi, empatia

Perchè abbiamo paura del dentista? Perchè abbiamo avuto precedenti esperienze negative oppure perchè non sappiamo cosa ci verrà fatto.
Questo stato emotivo genera la ben nota ansia da dentista. Un “rumore”, un “fastidio” di fondo che ci allerta, ci confonde, ci spaventa.
Possiamo dire che aprire la propria bocca è molto simile ad aprire la porta di casa…chi bussa? Chi vuole entrare? A chi decido di aprire? Chi lasciamo entrare nella nostra casa? Solo le persone di cui ci fidiamo! Così come la nostra casa nasconde significati ed emozioni che vanno oltre ciò che si vede, anche il nostro cavo orale è testimone di un vissuto che va oltre la funzione e l’estetica.
Ritengo sia mio dovere abbandonare i panni del puro tecnico e pormi di fronte al paziente come una persona, creando un rapporto terapeutico fondato sull’ empatia, cercando di comprendere appieno lo stato d’animo altrui, liberando il paziente dalla paura e lasciando una nuova sensazione positiva dopo la seduta.
Esistono dei test specifici per quantizzare l’ansia che è un aspetto strettamente soggettivo. Sono il test di Corah e il VAS (analogo visivo). Se da questi test emerge che il timore è ben presente anche se non dichiarato, è opportuno applicare le tecniche di sedazione cosciente oltre alla completa analgesia.
La sedazione più efficace può essere realizzata mediante degli ansiolitici somministrati per bocca e\o per via endovenosa. Quella più frequente nei bambini mediante l'inalazione di un gas, il protossido d’azoto.
La possibile percezione del dolore viene a questo punto eliminata mediante l’esecuzione di una perfetta anestesia locale che si somma alla sedazione.
Per controllare il dolore post-intervento, invece, si devono somministrare dei farmaci antidolorifici prima della seduta in modo che esercitino il loro effetto anche dopo la scomparsa dell’anestesia locale evitando al paziente quel fastidioso dolore che può comparire una volta arrivato a casa.
È opportuno sottolineare che il tutto viene eseguito in un soggetto che è stato attentamente valutato prima dell’inizio delle cure (anamnesi, colloqui, ecc.) e sotto stretto controllo dei parametri vitali (frequenza cardiaca, elettrocardiogramma, pressione sanguigna, ecc.).