Dal dentista senza paura

paura del dentista
Controllo dell'ansia, sedazione cosciente, ipnosi per trattare i pazienti che hanno paura di sedersi sulla poltrona del Dentista

Perché abbiamo paura del dentista? Spesso per precedenti esperienze negative, o perché non sappiamo cosa ci aspetta. Questo ci mette in allarme e origina la nota ansia da dentista.

In psicologia aprire la propria bocca è paragonabile all’atto di aprire la porta di casa. Ma chi lasciamo entrare? Solo le persone di cui ci fidiamo! Così come la casa nasconde significati ed emozioni personali, anche il cavo orale è testimone di un vissuto che va oltre funzione ed estetica, basti pensare alla sua importanza nelle fasi della crescita: dal nutrimento, alla scoperta degli oggetti, dal “funerale” del dente da latte, al sorriso nell’adolescenza...

Da ciò nasce il dovere del medico-dentista, di abbandonare i panni del puro “tecnico” che cura i denti per relazionarsi empaticamente con il paziente-persona, comprendendone lo stato d’animo, allontanando la paura e creando una sensazione positiva della seduta. 

Poiché l’ansia è uno stato emotivo individuale, sono necessari test specifici per quantificarla e definire protocolli ansiolitici personalizzati quali la iatrosedazione, il protossido d’azoto o l’ansiolisi venosa, in associazione all’anestesia locale per l’eliminazione dello stimolo dolorifico. Prima di procedere il paziente viene sempre sottoposto a un’anamnesi accurata e, durante la terapia, i parametri vitali sono sempre monitorati, soprattutto nei pazienti considerati “fragili” (bambini, anziani, polifarmacologici…) Anche la fase post-intervento prevede un protocollo di controllo del dolore che permette di ridurne l’intensità e l’eventuale gonfiore.

Nel processo di sedazione, che avviene tramite la somministrazione di ansiolitici per via orale e per via venosa, il paziente ha sempre un ruolo attivo: comunicherà lui al medico lo stato di tranquillità raggiunto secondo una scala da zero a dieci. In tutti i casi sarà sveglio, assopito ma collaborante. 
Questa tecnica è sicura e collaudata con successo su migliaia di casi, anche se ancora poco praticata perché richiede corsi di formazione specifici o la frequenza annuale di un Master universitario in sedazione ed emergenze.
 

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