Glossario Del Dentista


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Calcolo salivare

Piccola massa calcificata che si forma all’interno delle ghiandole salivari o nei loro condotti di escrezione e può determinarne l’occlusione causando dolore e gonfiore che aumenta durante la masticazione.  Il ristagno salivare può dare origine a infiammazione. Se non eliminato spontaneamente o mediante stimolazione del flusso salivare, può essere rimosso con una sonda o chirurgicamente.

Canalare

Terapia di rimozione della polpa del dente infiammata o necrotica con successiva disinfezione e otturazione dei canali. La cura è comunemente conosciuta come “devitalizzazione” o endodonzia.  Ha lo scopo di salvare il dente con lesioni cariose che hanno raggiunto la sua parte vitale evitandone la estrazione.

Canale della polpa

Parte della polpa del dente che si estende lungo il canale radicolare.

Canale radicolare

Canale che percorre internamente la radice del dente nel quale passano vasi sanguigni e nervi che ne assicurano il nutrimento e la sensibilità.

Capsula dentaria

Manufatto che sostituisce la corona del dente gravemente danneggiata al fine di ricoprirlo e proteggerlo. Può essere realizzata in metallo ricoperto da resina o ceramica,  o mediante fresatura di materiali particolarmente resistenti ed esteticamente validi.

Carico

Operazione di messa in funzione della protesi collocata su impianti affinché possa partecipare alla masticazione con gli altri denti. La protesi viene di fatto “caricata” dello sforzo necessario alla triturazione degli alimenti. 

Carico differito

La protesi viene messa in funzione dopo un periodo di 4-8 mesi dopo il posizionamento dell’impianto che dovrà sostenerla. Tale intervallo consente all’impianto di integrarsi nell’osso della arcata.

Carico immediato

La protesi viene posizionata e messa in funzione entro 48 ore dalla collocazione dell’impianto.

Carie

Processo distruttivo dei tessuti duri del dente che porta alla formazione di cavità. Inizia dalla perdita di minerali nello smalto  provocata dalla fermentazione da parte dei  batteri presenti in bocca dei nutrienti, specialmente gli zuccheri, introdotti con l’alimentazione. La infezione procede in profondità verso la dentina rammollendola, sino a quando lo strato di smalto collassa dando origine alla tipica cavità. E’ una malattia nota e diffusa in tutto il mondo, prevenibile con una corretta igiene orale quotidiana e una alimentazione povera di sostanze fermentabili. La sua insorgenza è generalmente silente e anche il suo sviluppo, almeno fino a quando raggiunge la parte profonda e innervata del dente, può avvenire senza sintomi significativi. E’ quindi una patologia insidiosa, la cui diagnosi precoce si basa su controlli regolari da parte del dentista.

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Cemento radicolare

Sottile strato di tessuto che ricopre la radice del dente, e al quale sono ancorate le fibre che lo uniscono all’osso dell’arcata. E’ un tessuto “vivo” che può rigenerasi per ricostruire porzioni di radice danneggiata, o può riassorbirsi in risposta a forze eccessive o a seguito di lesioni.

Chirurgia implantare

Inserimento nell’osso dell’arcata di radici artificiali, gli impianti, in sostituzione delle radici naturali perse o da estrarre, per fare da supporto a elementi protesici.

Chirurgia muco-gengivale

Correzione chirurgica dei tessuti molli attorno ai denti o agli impianti per risolvere o attenuare recessioni o difetti di volume di gengive o mucose.

Chirurgo orale

E’ il medico odontoiatra che dopo la laurea ha frequentato la scuola di specializzazione in Chirurgia Odontostomatologica conseguendone la qualifica.

Cisti

Formazioni ben circoscritte racchiuse da una membrana contenenti siero, muco o gas. Possono formarsi in conseguenza di una infiammazione della polpa dentale o come esito di un trattamento canalare o di una estrazione. Se contengono materiale purulento rientrano nella categoria degli ascessi.

Clorexidina

Antisettico impiegato in forma di collutorio, gel o spray per le sue proprietà battericide. E’ indicato per contrastare infezioni quali gengiviti e parodontiti o prevenire complicanze infettive dopo chirurgia orale.  L’uso prolungato oltre la settimana dovrebbe essere consigliato dal dentista.

Colletto

Parte del dente posta fra la radice e la corona che, in condizioni normali, si congiunge con la gengiva.

Complicanza implantare

Evento sfavorevole che insorge durante la fase di guarigione dopo il posizionamento di impianti  o in seguito al collocamento delle protesi sugli stessi. Nella fase di guarigione la complicanza più comune è dovuta a infezione, mentre nella fase di attivazione della protesi vi possono contribuire fattori meccanici. Gli impianti sono collocati su tessuti vivi, e quindi una complicanza può avere origine in qualsiasi momento per  diverse cause.

Composito

Materiale per otturazione composto da resine sintetiche e da particelle riempitive (quarzo, vetro o ceramica). Le otturazioni in composito hanno un colore simile a quello dei denti naturali.

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Concrescenza dentale

Anomalia della dentatura che prevede l'associazione tra una coppia di denti o più elementi. La saldatura dei rivestimenti cementizi comporta l'unione delle radici.

Condilo

Protuberanza arrotondata all'estremità di un osso, che permette a quest'ultimo di articolarsi con la concavità dell'articolazione opposta. Nella mandibola i condili sono posizionati alle estremità dei due rami.

Conservativa

Branca della odontoiatria che si occupa della cura e del restauro dei denti lesionati dalla carie.

Contenzione

Fase della terapia ortodontica che la scopo di mantenere i denti nella posizione fissata dalla cura, impedendo che ritornino nella situazione precedente.

Corona

E’ la parte visibile del dente ricoperta dallo smalto. In odontoiatria può indicare anche il manufatto che la riproduce per essere fissato alla radice del dente la cui corona naturale è stata danneggiata o a un impianto.

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Courettage

Procedura per la rimozione del tartaro e del tessuto infetto dalla radice del dente, al fine decontaminare meccanicamente l’area sottogengivale. Può richiedere l’anestesia locale.

Courette

Strumento manuale a lama tagliente impiegato per la rimozione di materiale infetto dalla radice del dente.